Un lungo e dettagliato articolo pubblicato su formiche.net, dal titolo “Opere dell’intelligenza artificiale vs copyright. Cosa dicono (davvero) i termini d’uso“, (che consigliamo di leggere con attenzione) chiarisce la questione dei diritti di utilizzo dei contenuti prodotti con Chat GPT di OpenAI.
La prima parte dell’articolo affronta il tema dei termini d’uso (TOS) che regolano l’utilizzo dei servizi online, tra cui anche quelli basati sull’intelligenza artificiale, come Chat GPT e DALL-E di OpenAI. I termini d’uso rappresentano un ulteriore strato di regole di natura contrattuale tra l’utente e il fornitore del servizio, e spesso diventano il primo riferimento in caso di problemi e controversie. I TOS di OpenAI assegnano all’utente i diritti di utilizzo sull’input e sull’output, ma si riservano la possibilità di utilizzarli per propri scopi interni e avvertono che l’utente è responsabile dei contenuti che pubblica. Inoltre, i TOS di OpenAI trattano il tema della somiglianza degli output e la possibile creazione di diatribe sulla proprietà intellettuale tra utenti che hanno ottenuto risultati molto simili o identici.
Nella seconda parte, l’articolo discute le policy di condivisione di OpenAI e Midjourney. OpenAI richiede agli utenti di rispettare alcune condizioni nel momento in cui diffondono un contenuto generato con ChatGPT o DALL-E. Anche Midjourney ha una sezione dedicata alla proprietà intellettuale degli input e degli output. Midjourney concede ai propri utenti una licenza per gli asset sotto la licenza Creative Commons NonCommercial 4.0 Attribution International License se non si è utenti a pagamento. Come viene sottolineato alla fine dell’articolo, i documenti originali sono più complessi e si consiglia ai lettori di leggerli nella loro lingua originale, ovvero l’inglese. (1)
(1) Sintesi ottenuta con l’aiuto di Chat GPT