Secondo quanto si legge nell’articolo “Noi, da Google a Bard (in uno specchio ottuso)“, con l’avvento dei chatbot, Google sembra essersi montato la testa e lancerà “Google Bard” per competere con altri chatbot come ChatGPT. L’articolo continua, affermando che il passaggio filologico da “googol” (il quantum numerico di grandezze importanti) a “bard” è rilevante, poiché il bardo era un narratore di storie antiche che caricava inevitabilmente di un qualche significato. Secondo l’autore, Raul Gabriel, con l’aggiunta di “bard”, Google si autoeleva a narratore e suggerisce alle menti influenzabili un’identità fasulla. I creatori di Google giocano la carta dell’umanizzazione suggestiva dell’algoritmo e vogliono far passare gradualmente l’idea che l’intelligenza artificiale è in grado di produrre racconto e generare contenuto. Il racconto del nuovo “Bard”, insomma, non racconta, assembla, e la sua memoria sarà di nulla, priva di spessore e pura invenzione nostra. Voi cosa ne pensate?
Articoli recenti…
Esempi Webinar Hoepli Scuola
Alla scoperta del borgo calabrese di Orsomarso
A una dozzina di chilometri dalla cittadina costiera di Scalea, in provincia di Cosenza, incastonato fra una cintura di alture …Tesla Bot e la sindrome da “Terminator”
Ecco, ora andate a dire a Elon Musk che, per come ha progettato il suo robot, il risultato è che …Microsoft e il ‘copilota’ in Windows 11
Il “copilota” sarà incorporato in Windows 11, per un approccio totalmente trasparente e intuitivo con l’Intelligenza Artificiale.Godetevi questo video ‘teaser’, …OpenAI e la necessità di una governance per la super-IA
Questa volta non è il solito #giornalistaterrorista a parlarne a sproposito: sul blog di OpenAI si parla di “Governance of …Social Media e “contenuti tossici”
Ricordate il casino che i media hanno fatto riguardo al lavoro “ignobile e sottopagato” che veniva fatto svolgere in Kenia …Microsoft e l’investimento su OpenAI
Un interessante video (lo trovate dopo il testo) sulla storia di OpenAI e sull’investimento di Microsoft nell’azienda. Non ci sono …