Secondo l’articolo “L’Intelligenza artificiale pone nuove sfide all’etica delle immagini” (che vi invito a leggere nella sua versione integrale qualora l’argomento sia di vostro interesse), l’uso di tecnologie come Dall-E2 solleva questioni etiche riguardanti la perpetuazione di stereotipi e discriminazioni e l’uso improprio delle immagini. Il cosiddetto “many hands problem” rende difficile attribuire la responsabilità in caso di manipolazioni di immagini, e nello stesso tempo la concezione indiziale delle immagini fotografiche e la loro oggettività sono state messe in dubbio con l’avvento del digitale e del deep fake. Il ruolo delle immagini nella vita interiore e nella grammatica della libertà è un aspetto cruciale che spesso viene trascurato. Le immagini, infatti, possono andare oltre la mera rappresentazione visiva e diventare uno strumento per esplorare la propria interiorità. Le tecnologie legate all’AI possono influire sulla nostra percezione del mondo e sulla nostra comprensione di noi stessi, quindi è necessario proteggere la libertà e l’autonomia delle immagini e promuovere un uso responsabile delle immagini prodotte dall’AI. È necessaria, insomma, un’etica dell’immagine che sia comprensibile da tutti. L’importanza delle immagini va oltre la tecnologia ed è legata all’umano stesso.