Nell’articolo “Apple’s machines are learning more intelligently than Bard and Bing” scopriamo che la maggior parte degli sforzi di ricerca e sviluppo di Apple sono, per l’IA come per altre tecnologie, “sott’acqua”, ovvero non visibili al pubblico. Apple investe molto nella tecnologia di apprendimento automatico (machine learning) piuttosto che nella cosiddetta “intelligenza artificiale”, e l’azienda ha assunto il capo dell’intelligenza artificiale di Google come vicepresidente senior di strategia per l’apprendimento automatico e l’IA.
Apple, inoltre, ha creato CoreML, un intero framework per rendere facile l’integrazione dell’apprendimento automatico nei prodotti, e ha dedicato una parte significativa dei suoi processori all’apprendimento automatico con il Neural Engine, che consente di eseguire modelli di apprendimento automatico in privato sul dispositivo dell’utente.
La ricerca di Apple in materia di apprendimento automatico si concentra sulla creazione di funzionalità utili come Live Text, Live Captions, e la possibilità di cercare parole specifiche nelle foto. Inoltre, l’azienda di Cupertino potrebbe utilizzare l’apprendimento automatico per migliorare la performance di Siri e la capacità di ricerca sul dispositivo, ma non sembra avere alcuna intenzione di entrare nel mercato dei chatbot in modo simile a Google o Microsoft.
L’uso dell’apprendimento automatico da parte di Apple, insomma, è incentrato sulla creazione di funzionalità utili per gli utenti, piuttosto che sul perseguire le tendenze del mercato.