In un articolo sulla piattaforma Medium intitolato “The limitations of Chat GPT“, Avinar Saravanan ha elencato appunto tutti i ‘limiti’ che ritiene di avere individuato nel periodo di utilizzo di Chat GPT.
Nell’articolo, l’autore esamina le limitazioni di Chat-GPT di OpenAI, cercando di valutare se corrisponde all’hype recentemente osservato sui media. Nonostante Chat GPT sia da considerare un prodotto incompleto e ancora in evoluzione, l’autore ritiene importante analizzare criticamente Chat-GPT per determinare dove è carente sia dal punto di vista tecnico che dell’esperienza utente.
Per chi non volesse leggersi l’articolo (linkato sopra), ecco in sintesi quelli che Avinar Saravanan ha identificato come limiti di Chat GPT:
- Limitazioni dovute alla mancanza di accesso a Internet e alle informazioni basate sulla posizione
- Dati obsoleti (in realtà sono aggiornati fino a fine 2021)
- Memoria imperfetta riguardo alle informazioni ricevute
- Incapacità di fare giudizi qualitativi
- Mancanza di output e input multimodale (per es. visuale)
- Limitazioni nella lunghezza dell’input e dell’output
- Possibili pregiudizi nei dati utilizzati durante l’addestramento
- Supporto linguistico incerto (in particolare al di fuori dell’inglese)
- Umorismo limitato
- Output generici e plagio a volte piuttosto evidente (seppur non letterale)
- Difficoltà a comprendere le espressioni metaforiche
- Non sempre disponibile a fare ciò che si chiede
- Incapacità di superare il Test di Turing
- Mancanza di personalità e di capacità di influire sulle emozioni
- Difficoltà, in alcuni casi, a rispondere in tempi accettabili
- Impossibilità di affrontare argomenti “maturi” e potenzialmente offensivi.
PS Questo articolo è stato scritto con l’aiuto di Chat GPT, che anche se un po’ a fatica ha saputo ben riassumere il contenuto dell’articolo originale, fornendo un testo di base che è stato facile rielaborare e perfezionare in pochi minuti.