Come sappiamo, Google ha sviluppato un chatbot chiamato Bard che, dopo aver superato il testing interno ed esterno, è pronta per essere pubblicata a breve. Basata sulla tecnologia dei ricercatori Daniel De Freitas e Noam Shazeer, Bard è in grado di rispondere a domande in modo conversazionale, rappresentando un notevole passo avanti per l’IA di Google.

Tuttavia, il gigante tecnologico dei motori di ricerca si è dimostrato prudente nell’approccio all’IA, conscio del rischio che i prodotti demo potrebbero rappresentare per la propria reputazione. Microsoft, invece, ha deciso di integrare rapidamente la tecnologia ChatGPT di OpenAI nel proprio motore di ricerca Bing.

Google ha rifiutato di rilasciare Meena, il prototipo di chatbot sviluppato da De Freitas e Shazeer, per motivi di sicurezza e conformità. Nonostante ciò, il team ha continuato a lavorare sul progetto, ribattezzato LaMDA, per integrarlo in Google Assistant. Quando questo progetto è stato rifiutato, i due ricercatori hanno fondato Character Technologies, una startup che utilizza tecnologie simili per creare chatbot in grado di interagire in modo convincente come personaggi famosi o professionisti.

L’uscita di Bard rappresenta una mossa strategica per Google, che intende dimostrare la propria leadership nell’ambito dell’AI. Questa scelta è stata influenzata anche dall’annuncio di Microsoft, che ha annunciato l’integrazione di ChatGPT in Bing.

In sintesi, Google si conferma uno dei principali player nel campo dell’AI, continuando a sviluppare tecnologie sempre più avanzate e mantenendo al tempo stesso un atteggiamento prudente nei confronti del loro rilascio al pubblico.

Maggiori dettagli nell’articolo “How Google became cautious of AI and gave Microsoft an opening“.