Un articolo introduttivo che offre una panoramica sugli aspetti della pubblicazione e dell’auto-pubblicazione, con le risposte ad alcune delle domande più frequenti. Dopo averlo letto, se vuoi commenta raccontando la tua esperienza o fai le domande che più ti stanno a cuore, sarò felice di interagire con te! 🙂

Quanto si guadagna pubblicando un libro o un ebook?

guadagnare pubblicando libri ed ebookCominciamo dalla domanda più importante, o meglio, quella cui tieni di più a meno che il tuo desiderio di scrivere e pubblicare un libro non sia puramente narcisistico come accade a molti autori esordienti o, all’opposto, altruistico. In entrambi i casi, diciamocelo, pubblicheresti il libro a prezzo zero, per regalarlo insomma.

In ogni caso, se per te la domanda (e relativa risposta) non ha importanza, puoi saltare a piè pari questo paragrafo e passare al prossimo. Se, invece, ci tieni a sapere se la pubblicazione di un libro può generare una rendita, e se quest’ultima può a sua volta essere decisiva per le tue finanze, continua a leggere.

Cercherò di farla breve, ma cercando di non dimenticare nulla.

Royalty generate dalla pubblicazione con un editore

La percentuale sui diritti di un libro per un autore esordiente (si presuppone che chi sta leggendo lo sia) in genere si aggira sull’8-10 per cento del prezzo di copertina. Ciò vuol dire che, se il tuo libro viene venduto a 10 euro, per ogni copia venduta riceverai una cifra che si aggira fra gli 80 centesimi e l’euro. Ovviamente non sarai tu a decidere il prezzo, ma l’editore, e sappi che i ricavi delle vendite di un libro pubblicato con un editore si percepiscono in genere alla fine del primo trimestre dell’anno successivo alla vendita, quindi se il tuo libro viene pubblicato nel 2017, riceverai gli eventuali ricavi dell’intero anno 2017 a fine marzo del 2018. Ciò è dovuto al fatto che il libro viene distribuito alle librerie, e queste inviano i conteggi delle copie vendute e dei resi dopo la fine dell’anno, dopodiché l’editore dovrà elaborare tutti i dati ricevuti di tutti i libri pubblicati e distribuiti, non solo del tuo.

Royalty generate dall’auto-pubblicazione

Se decidi di pubblicare da te il tuo libro, usando la stampa on demand di piattaforme per il self-publishing cartaceo come CreateSpace di Amazon (direttamente o attraverso piattaforme intermedie), il ricavo sarà la differenza fra le spese di stampa del libro e il prezzo di copertina che in questo caso sarai tu a decidere. Ovviamente non sarà una decisione facile, perché all’aumentare del prezzo, e del tuo ricavo, diminuiranno le possibilità di acquisto da parte del pubblico.

Il guadagno di un libro dipende dal prezzo di vendita

Questo concetto è valido sotto diversi aspetti, a partire da quelli già descritti. Aggiungerò soltanto che, nel caso di Amazon e del suo programma di self-publishing KDP, i libri venduti a meno di 2,99 Euro e oltre i 9,99 Euro lasciano all’autore una percentuale del 35%, mentre quelli inclusi in tale fascia ne lasciano il 70%. Non ti sarà facile capirne il motivo, ragionandoci sopra. A questo aggiunti che nel prezzo di copertina è inclusa l’IVA e, attenzione, nel caso degli ebook anche le ‘spese di consegna’ del file digitale calcolate in base alla presenza e quantità di illustrazioni, che ovviamente aumentano la dimensione del file.

Differenze fra rendite da libri cartacei ed ebook

Il mio recente manuale sul self-publishing, dove descrivo passo per passo tutti i metodi e le strategie che utilizzo per le mie pubblicazioni indipendenti

Sempre in un’ottica di auto-pubblicazione, è ovvio che le spese di stampa del libro stampato on demand saranno a tuo carico, e potrai calcolarle ancora prima di decidere l’eventuale pubblicazione, quindi il numero di pagine (così come altri fattori, per es. il tipo di carta per la copertina o l’interno) influirà tanto sul prezzo ‘vivo’ quanto sulla tua percentuale dei diritti d’autore, dovendo calcolare quest’ultima in aggiunta ai costi appena descritti. Inoltre, considerato che il lettore dovrà pagare, nel caso di un cartaceo, anche le spese di spedizione, la decisione di utilizzare una piattaforma come Amazon (che offre un servizio come Prime ai suoi clienti più fedeli) può essere determinante.

La pubblicazione in formato ebook non ha spese di stampa, ovviamente, ma come ho accennato prima può avere delle spese dovute alla presenza di immagini al suo interno, che vanno a ‘erodere’ in proporzione i tuoi ricavi, aggiungendosi alla percentuale fissa che la piattaforma di pubblicazione richiede per ogni copia venduta. Infine, tieni conto che almeno al momento di scrivere l’IVA sugli ebook è maggiore che sui cartacei (siamo al 22% contro il 4%), e che il prezzo finale, deciso da te anche in questo caso, dovrà includerla. Quello dell’IVA sul prezzo di libri ed ebook è un aspetto ancora in discussione, ma al momento di scrivere la differenza è purtroppo ancora esistente e ingiustamente marcata.

 

Quanto è difficile pubblicare un libro o un ebook?

Domanda altrettanto decisiva, questa. Da un punto di vista ‘burocratico’ è un’operazione semplicissima, basta registrarsi su una piattaforma di auto-pubblicazione, inserendo i propri dati, inviare il contenuto del libro e la copertina, definirne il titolo, gli autori (e altri eventuali collaboratori) e la sinossi e fissare il prezzo, dopodiché si attende la conferma da parte della piattaforma e si riceve una bozza digitale, controllata la quale si può dare il fatidico ‘visto si stampi’. Nel caso di un cartaceo, ovviamente, è sempre consigliabile ordinare almeno una prova di stampa per verificare la qualità del tutto, quindi devi prevedere almeno il costo di una copia on demand del tuo libro.

Difficoltà nel caso di auto-pubblicazione in cartaceo

Da un punto di vista tecnico, la difficoltà di auto-pubblicare un libro stampato è legata alla piattaforma scelta, e al metodo utilizzato per ‘confezionare’ il libro, ma anche dalla capacità di interagire con la piattaforma e utilizzare un programma di videoscrittura come Microsoft Word, per esempio. La cosa più importante è accertarsi prima di tutto se la piattaforma scelta mette a disposizione un modello da utilizzare eventualmente come ‘canovaccio’ per sviluppare il contenuto, che potrà comunque essere utilizzato con il copia-incolla se avete già preparato il testo con un programma e con un modello diverso (stando attenti a incollare come ‘solo testo’, eventualmente, all’interno del nuovo modello per conservarne la formattazione). Tieni presente, inoltre, che un modello Word utilizzato per esempio da CreateSpace potrà essere ‘riciclato’ anche per pubblicare lo stesso libro su altre piattaforme, una volta prodotto il corrispondente file PDF.

Difficoltà nella pubblicazione in formato ebook

Le difficoltà tecniche per quanto riguarda la pubblicazione in formato ebook sono di tutt’altro tipo, in quanto se la conversione in formato Kindle è abbastanza semplice anche partendo da un file di Word, quella in ePub (ovvero per tutti gli altri sistemi di lettura che non siano il Kindle) richiede una serie di verifiche e ‘certificazioni’ che solo una corretta preparazione del file può ePub garantire, e per quest’ultima ci vuole una certa esperienza (nulla che non si possa imparare, come sempre) oltre che una serie di strumenti in ogni caso gratuiti. In caso di difficoltà insormontabili si può sempre ricorrere all’assistenza eventualmente offerta dalla piattaforma stessa o da un esperto esterno (in entrambi i casi a pagamento, ovviamente).

 

Quanto costa pubblicare un libro o un ebook?

pubblicare su cartaceo o su ebookSe il tuo libro lo pubblica un editore (perché sei riuscito a fartelo pubblicare) è lui a sostenere tutti i costi di impaginazione, grafica, creazione dei file per il formato ePub, e così via. Tu dovrai solo aspettare un anno e tre mesi per sapere se e quanto il tuo libro ha avuto successo, e conoscere il profitto che ne è derivato per te. Se hai chiesto e ottenuto un anticipo, ovviamente, questo sarà scalato dai diritti maturati (prega che siano superiori all’anticipo, in questo caso).

Nel caso del self-publishing, se la pubblicazione in formato ebook può essere totalmente gratuita, premesso che tu riesca a fornire i file nel formato appropriato alla piattaforma di pubblicazione senza ricorrere all’aiuto di qualcuno (e ciò vale anche per la copertina), quella in cartaceo ha degli ovvi costi dovuti alla stampa e alla spedizione, a partire dalla copia di test. La pubblicazione in cartaceo, inoltre, richiede l’acquisto del codice ISBN (che su CreateSpace è proprietario e gratuito), che in genere costa qualche decina di euro ma a volte si può ridurre comprando più codici assieme o addirittura ottenere anche gratis (in caso di promozioni da parte della piattaforma di self-publishing).

Difficilmente si hanno le capacità per creare da subito e in autonomia tutto ciò che è necessario all’auto-pubblicazione di un libro cartaceo o di un ebook, quindi bisogna mettere in conto gli eventuali investimenti nella relativa formazione, per esempio per imparare a ‘confezionare’ correttamente un ePub o addirittura usare al meglio le piattaforma di pubblicazione, cose che si possono imparare anche da un libro. Oppure, nel caso tu decida di delegare alcuni compiti, devi mettere in conto le spese relative ai servizi richiesti, e tra parentesi se qualcuno ti racconta che “basta andare su Fiverr e spendere 5 dollari” per avere una copertina, assicurati di parlare molto bene l’inglese e di non imbatterti in un furbacchione che magari ti chiede in seguito ulteriori ‘gig’ extra per il file in alta risoluzione o per eventuali modifiche o tempi rapidi di consegna, altrimenti finirai per spendere ben più che qualche dollaro.

 

Ci sono differenze fra le diverse piattaforme di auto-pubblicazione?

Ce ne sono senz’altro. Per cominciare, mentre su KDP di Amazon e CreateSpace hai la possibilità di verificare giornalmente le vendite e ricevere le quote dei diritti d’autore maturati sui titoli auto-pubblicati entro la fine del mese successivo a quello delle vendite stesse, con le altre piattaforme dovrai aspettare in genere la fine del mese per avere dei dati sulle vendite di tale periodo, maturare poi una quota minima e/o aspettare un tempo minimo (per es. tre mesi) e infine attendere fino a 60 giorni per incassare i diritti maturati nel trimestre e/o quelli della cifra minima raggiunta. Inoltre, pubblicare con una piattaforma ‘intermediaria’ significa ridurre la quota delle royalty, in quanto la piattaforma stessa dovrà trattenere una percentuale sulle vendite per il servizio che offre, che andrà ad aggiungersi a quella della piattaforma finale. Ogni piattaforma fornisce, in ogni caso, dettagli precisi sulle diverse percentuali dovute e quelle di guadagno per l’autore, oltre che sui tempi e le condizioni di pagamento.

Le differenze fra le piattaforme di auto-pubblicazione sono anche di tipo tecnico e relative all’assistenza, quindi è necessario fare molta attenzione alla piattaforma scelta per non ritrovarsi a dover litigare con chi la gestisce e magari migrare su un’altra, con le relative difficoltà e lungaggini.

 

Ma conviene usare una piattaforma intermediaria per l’auto-pubblicazione?

Diciamo subito che per quanto riguarda le vendite su Amazon può convenire servirsi di CreateSpace per l’auto-pubblicazione del cartaceo e gestire la versione dell’ebook auto-pubblicato su Kindle direttamente da KDP, ma per quanto riguarda la pubblicazione in formato ePub e relativa distribuzione sulle altre piattaforme (iTunes, Google/Android, Kobo, librerie online, ecc.) è meglio non impazzire per gestirle singolarmente e vale senz’altro la pena rinunciare a una quota dei diritti di pubblicazione per ripagare la praticità con cui la piattaforma intermediaria può aiutarti a distribuire, in un colpo solo, su tutte le piattaforme disponibili.

Ovviamente si può anche decidere di far gestire alla piattaforma intermediaria anche la pubblicazione su Kindle via KDP e il cartaceo su Amazon via CreateSpace, se non si ha voglia di farlo in autonomia. Ciò comporterà la rinuncia a un’ulteriore percentuale sulla vendita di ogni copia, ma i vantaggi che ne derivano possono giustificarla. Questione di scelte e valutazioni personali, come sempre.

 

Si vendono più ebook per Kindle o quelli ePub per tutti gli altri dispositivi e applicazioni di lettura?

formato cartaceo libri o ebookIn un certo senso è come chiedere se si vendono più programmi per Windows o per Mac OS X, perché la presenza sul mercato di Amazon e di Kindle (che, ricordiamolo, non è solo un dispositivo ma anche un’app presente su tutti i dispositivi mobili) è tanto preponderante da lasciare pochi dubbi. C’è anche da dire, tuttavia, che il divario potrebbe ridursi e che in alcuni casi potresti avere delle sorprese riguardo alle vendite. In ogni caso è sempre meglio ‘tenere il piede in due scarpe’ quando si tratta di pubblicare un libro, quindi non conviene mai rinunciare a raggiungere alcuna piattaforma visto che quest’ultima è pur sempre una vetrina.

Tieni presente, in ogni caso, che globalmente Kindle assorbe intorno al 30% di TUTTE le vendite mondiali di libri (compresi i cartacei), e per quanto riguarda gli ebook supera il 50% (si parla del 65%) mentre tutte le altre piattaforme che utilizzano il formato ePub si contendono il margine rimanente (per es. iTunes, Kobo, Google, ecc.).

La domanda può avere anche un altro risvolto, in ogni caso, se si considerano le differenze sugli utili dei titoli auto-pubblicati. Ma in quest’ultimo caso è interessante prendere in considerazione il fatto che i margini offerti dalle piattaforme di intermediazione sono ‘standardizzati’ e forfettari, quindi non incide per esempio il discorso della presenza di illustrazioni o quello sulle fasce di prezzo finale dell’ebook.

 

Considerazioni finali e approfondimenti sull’auto-pubblicazione

Premesso che quest’argomento sarà sviluppato il ulteriori articoli, che a loro volta saranno ulteriormente ‘espansi’ e andranno a far parte di uno o più ebook/libri, quanto detto finora dovrebbe aver chiarito quali sono i vantaggi e gli svantaggi dell’auto-pubblicazione rispetto alla pubblicazione con un editore tradizionale, considerato che il fatto che quest’ultima soluzione prevede l’accettazione dell’opera da parte di chi la pubblicherà, un obiettivo quasi sempre difficile da raggiungere a meno di non poter contare su contenuti eccellenti e possibilmente ‘autorevoli’. Non bisogna dimenticare, infine, che alcuni autori sono stati ‘scoperti’ dagli editori proprio dopo il successo di una o più auto-pubblicazioni, quindi il self-publishing può rappresentare anche un trampolino di lancio per entrare nell’olimpo dell’editoria tradizionale, sempre che lo si desideri.

 

Risorse esterne per approfondire

Self-publishing: autopubblicarsi conviene? Tutti i numeri di un fenomeno in crescita anche Italia

Esperimento di auto pubblicazione e-book su Amazon

Blog “Pubblicare Sul Kindle” (con report sui guadagni)

10 motivi per cui, entro il 2020, gli autori di self publishing avranno il 50% del mercato ebook