Ecco di 10 ‘comandamenti’ per chi vuole diventare un ‘serial publisher’ e farsi un nome come autore di libri ed ebook. Se vuoi, dopo la lettura commenta pure descrivendo il tuo punto di vista o le tue esperienze in proposito, oppure fai le domande che più ti stanno a cuore, sarò felice di interagire con te! 🙂
Si può vivere pubblicando libri online?
Prima dell’avvento di Internet e del World Wide Web scrivere su commissione era un lavoro piuttosto remunerativo, perché il valore stesso dei contenuti era maggiore, essendo questi reperibili solo su carta e quasi sempre solo a pagamento. La ‘moda del gratis’ che la Rete ha promosso negli anni ha ormai svalutato i contenuti, ma è stato proprio il Web a creare nuove opportunità per autori emergenti, che oggi grazie al self-publishing possono diventare ‘autori indipendenti’ (indie author) e nello stesso tempo editori di se stessi.
Ovviamente, la facilità con cui ci si può auto-pubblicare oggi più che mai ha aperto la strada anche ai famigerati ‘dilettanti allo sbaraglio‘, pronti a impestare le librerie online con ‘opere’ che forse avrebbero fatto meglio a rimanere nel proverbiale cassetto. Sapersi distinguere e ritagliare un proprio spazio come autori indipendenti in grado di scrivere un libro di successo, costruendo nel tempo un pubblico di lettori sempre più vasto, è quindi la difficoltà principale per chi si tuffa nel self-publishing, ma esistono gli strumenti per riuscirci in quanto permettono pubblicare un libro online gratis, ed è proprio di tali strumenti che parlerò in questo articolo (che è nato in concomitanza con e sarà poi sviluppato a sua volta in un libro).
Ma prima di passare ai ‘trucchi e segreti’ per emergere come autori indipendenti di libri di successo, sfatiamo immediatamente un mito che spesso fa da stimolo per gli autori emergenti, ovvero che è molto difficile vivere di scrittura, a meno di non soddisfare uno dei tre requisiti necessari (o soddisfarli tutti assieme), che sono:
- pubblicare decine di titoli (anche in settori diversi)
- ‘farsi un nome’ e creare un folto pubblico di lettori e fans
- ridimensionare il proprio stile di vita (senza rinunciare alla sua qualità)
Anche se può sembrare che i tre requisiti (soprattutto i primi due) possano andare in conflitto tra loro in realtà ci sono delle strategie per riuscire a soddisfarli tutti e avere successo nell’auto-pubblicazione, e alcune di queste strategie saranno appunto descritte più avanti.
La difficoltà di trasformare la scrittura e la pubblicazione di libri ed ebook in una vera e propria rendita primaria è dovuta proprio alla natura di questo settore. Devi sapere, infatti, che in un mercato ampio come quello USA e internazionale, quindi dei libri in inglese, a meno che non sia uno dei rari best-seller di autori di successo come Stephen King o Ken Follet, un ebook difficilmente riesce a vendere più di 500 copie l’anno, mentre i libri difficilmente superano le 250 (questi ultimi, tra l’altro, vendono in media tremila copie nel loro intero arco di esistenza). Rapportando queste statistiche al mercato italiano, notoriamente agli ultimi posti rispetto al resto del mondo civilizzato (e alfabetizzato), e confrontandolo con i profitti che i diritti d’autore producono dalla pubblicazione di un libro o di un ebook, capirai che pubblicare qualche libro non è certo una garanzia di sostentamento.
Intanto, ti svelo la prima strategia che ha permesso a me e molti altri ‘autori’ di trasformare la scrittura e la pubblicazione in un elemento integrante e fondamentale di ‘sostentamento’ (primario o meno): non bisogna diventare semplicemente autori, ma ‘imprendiAutori’, come amo tradurre il termine anglosassone ‘authorpreneur’. Ciò significa affiancare alla pubblicazione e all’auto-pubblicazione dei servizi e/o dei prodotti che riescano a dare un contributo ben più concreto dei diritti d’autore offerti da libri ed ebook. In quest’ottica ciò che si pubblica diventa un veicolo di promozione e un fondamento di autorevolezza che col tempo aiuta a costruire le basi per operare professionalmente e offrire quei servizi e/o prodotti appena menzionati.
Se ti stai chiedendo come ciò si possa applicare al settore della narrativa, sappi che c’è chi ha fatto di una carriera ‘letteraria’ il fondamento per il suo lavoro professionale di formatore e consulente, aiutando altri a diventare autori di successo, scrivendo saggi e manuali sull’argomento oltre alle opere di narrativa e usandoli eventualmente come veicoli promozionali per la propria attività di consulenza e formazione.
Identificare la propria ‘nicchia’ come autori per scrivere un libro di successo
Lo so, avrai sentito parlare di ‘nicchia’ così tanto che a questo punto ti viene la nausea ogni volta che incontri questa parola, abusata soprattutto dai cosiddetti ‘markettari’ (famigerato termine dispregiativo usato per etichettare i ‘marketer’ più incalliti e soprattutto quelli che tentano di vendere… metodi per vendere).
In un mondo dove l’offerta è sempre più grande e il palcoscenico è sempre più affollato, tuttavia, individuare un settore specifico in cui operare come autori e professionisti in generale è diventato ormai imperativo. Se non riesci a ritagliarti uno spazio ‘specializzato’ in questo mare magnum di proposte in continua evoluzione ed ‘ebollizione’, difficilmente potrai essere notato/a e conquistare la tua personale fetta di pubblico, fans e… clienti.
Sì, perché è inutile girarci intorno, se decidi di (auto)pubblicare qualcosa che abbia un prezzo lo fai perché vuoi guadagnare, e se pubblichi a prezzo zero ci sono solo due possibilità: lo fai solo per promuovere te stesso o qualcos’altro, che sia per motivi professionali o per puro narcisismo o ‘campanilismo’. I lettori, quindi, possono essere quasi sempre equiparati a dei clienti, anche se ciò non toglie la (splendida) possibilità di migliorare in qualche modo le loro vite attraverso i contenuti pubblicati, aspetto che sicuramente dà altrettanta soddisfazione se non addirittura più di quanto non ne dia l’aspettp meramente economico.
Ma come fai a identificare la tua nicchia? Semplice, cominciando con il chiederti prima di tutto cosa vuoi realizzare di importante nella tua vita, quali sono le tue vere passioni e cosa credi davvero di poter tirare fuori dalla tua esperienza e dalle tue conoscenze e capacità.
La tua passione potrebbe essere quella dell’alimentazione sana e naturale, oppure il giardinaggio o la pesca d’acqua dolce, o potresti anche avere più interessi che coltivi da tempo, devi solo capire se può essere il terreno adatto per coltivare la tua carriera da autore indipendente. Il passo immediatamente successivo, quindi, è la valutazione della nicchia che hai scelto e delle sue potenzialità di successo. Potresti, quindi, limitarti a pubblicare un libro di ricette, oppure un manuale di giardinaggio o di pesca, ma più specifico sarà l’argomento maggiori opportunità avrai di scrivere un libro di successo.
Capire se c’è mercato per ciò che si vuole pubblicare
Eh già, ancora una volta parliamo di ‘vendere’, ma se questo linguaggio non ti fa sentire a tuo agio forse non hai ancora chiarito bene che anche un libro gratuito va promosso perché sia conosciuto, letto e apprezzato, e soprattutto deve trattare di qualcosa cui una certa quantità di pubblico è potenzialmente interessata.
Ci sono diversi modi per capire se c’è una potenziale ‘domanda’per l’argomento o gli argomenti di cui intendi scrivere, ma si possono dividere fondamentalmente in due gruppi:
- analizzare le ricerche delle persone su Google e su Amazon e le classifiche di quest’ultimo
- creare un sito/blog ed eventuali profili sui social network per saggiare l’interesse del pubblico
Anche in questo caso le due strategie possono essere integrate, anzi è sicuramente vantaggioso utilizzarle entrambe. Ogni ‘opera’ è una sorta di startup, in fondo, ed è un ‘prodotto’ (in questo caso dell’ingegno) per cui è necessario capire se esiste un pubblico sufficiente, altrimenti ha poco senso investire energie, tempo e magari anche risorse economiche nel suo sviluppo e nel suo lancio.
Personalmente non ritengo i social network un bacino particolarmente ‘fertile’ per fare promozione di libri, e punto soprattutto sul content marketing utilizzando i canali social solo come ‘rilancio’ (possibilmente in automatico) dei contenuti pubblicati attraverso il blogging.
Trovare, conservare e organizzare le idee per scrivere e sviluppare i contenuti
Le idee sono il seme per qualsiasi progetto, e i libri non sono certamente esclusi da questo principio. Da un’idea può nascere la professione o il business di una intera vita oppure, nel caso specifico dell’auto-pubblicazione e dei libri in generale, un’idea può fare vita a un singolo titolo, a un’intera collana, o anche solo a un personaggio nel caso della narrativa. Quando un’idea arriva, quindi, bisogna saperla ‘catturare’ e soprattutto archiviare in maniera efficace, perché non si perda nel tempo. Le idee difficilmente arrivano durante la ‘stesura’, soprattutto se quest’ultima viene condotta nella maniera più efficace, che spiegherò più avanti.
Anche per raccogliere e archiviare le idee da cui nasceranno i contenuti di cui scriverete ci sono moltissimi strumenti, che andrebbero trattati uno per uno con uno spazio adeguato, ma intanto voglio menzionare quelli che uso personalmente, come Pocket e Readability per integrare il Web e gli appunti su dispositivi mobili, oppure l’estensione Scrapbook per Firefox per archiviare le pagine Web in cartelle da leggere anche offline, ma soprattutto lo strumento delle mappe mentali, che può avere la forma di un servizio online ma anche di un software. Anche questo contenuto è nato da una mappa mentale, infatti, perché questa metodologia di ‘esplosione’ delle idee si avvicina moltissimo al meccanismo naturale del nostro cervello, dove neuroni e sinapsi creano collegamenti e nuovi punti di contatto fra le informazioni. Al momento il software che uso di più per le mappe mentali è Scapple, che per il suo minimalismo somiglia molto a quanto si fa di solito con carta e penna, ma in passato ho usato moltissimo Mindomo, tanto nella versione online quanto come software.
Non trascurare, quindi, nessuna idea che può arrivarti nei momenti più impensabili, e prendi subito nota per poi approfondirla e svilupparla. Con le app per appunti vocali e per le annotazioni oggi disponibili su qualsiasi smartphone non è difficile farlo, ma se non vuoi ricorrere alla tecnologia tieni sempre con te carta e penna/matita, ovviamente.
Concentrarsi sulla scrittura e scrivere più velocemente possibile
Non sto parlando di velocità nella digitazione, ovviamente, anche perché il consiglio vale sia per le tastiere sia per la tradizionale accoppiata di carta e penna. Il concetto è quello di rispettare una serie di regole auree che possono aiutare a diventare più produttivi nella scrittura. Provo a riassumertele brevemente:
- comincia con un elenco dei punti principali del contenuto (magari derivandolo da una mappa mentale)
- sviluppa ognuno dei punti trasformandoli in qualcosa di più ampio
- concentrati solo ed esclusivamente su ciò che stai scrivendo
- continua a scrivere senza pensare alla forma o altro, per quello c’è la revisione
- poniti un traguardo giornaliero di pagine o parole, e rispettalo
Naturalmente ognuno adatterà questi consigli al suo personale metodo di scrittura, ma il concetto di base è che quando si decide finalmente di sviluppare un contenuto si deve pensare solo a scrivere, e ciò implica il fatto di accettare che ci saranno in seguito delle correzioni o dei perfezionamenti da fare, ma non bisogna assolutamente pretendere di ‘scrivere in bella’ durante la prima stesura, altrimenti si interromperà il flusso creativo e tutto diventerà più difficile.
Ti voglio anche consigliare rivelare il metodo che utilizzo per ottimizzare il lavoro di scrittura per i miei libri ed ebook: dedico la prima parte della giornata solo ed esclusivamente alla scrittura, ponendomi un obiettivo in termini di pagine (Word) o di parole, e non faccio altro finché non ho finito. Niente controllo dell’email, niente lettura o ascolto delle notizie, niente telefonate, niente di niente finché queste prime ore non sono state totalmente dedicate a sviluppare un nuovo numero di parole o pagine in base all’unico progetto di cui mi sto occupando (ci sarebbe da scrivere tanto anche su questo argomento, ovvero al fatto di dedicarsi a una cosa sola per volta).
Riguardo agli strumenti di cui mi servo per concentrarmi sulla scrittura e rimanere focalizzato sul contenuto e niente altro, quelli da me preferiti sono sicuramente OmmWriter e FocusWriter, aggiungendo eventualmente al secondo un sottofondo musicale adatto con un brano strumentale (niente canzoni, distraggono!) ascoltato offline o attraverso servizi come Brain.fm.
Pubblicare un libro velocemente (e gratuitamente) online
Se hai avuto la capacità di scrivere il tuo libro in tempi rapidi, pubblicare il libro online sarà un processo altrettanto rapido. Che si tratti di pubblicare libri di ricette o libri indipendenti di investimento, poco importa, perché le attuali piattaforme di auto-pubblicazione mettono a disposizione strumenti alla portata di chiunque, quindi scrivere un libro e pubblicarlo online, tra l’altro gratis, è un processo davvero semplice e intuitivo.
Per esempio, StreetLib, la piattaforma che io utilizzo maggiormente per pubblicare i miei libri gratis online, ha recentemente attivato un’applicazione online chiamata Write, che permette di scrivere direttamente il proprio libro online o di incollarne i contenuti da un programma di video-scrittura. Ne parlo nel mio libro Autopubblicatevi! (di cui trovate tutte le informazioni cliccando sul titolo) e gli dedicherò presto un approfondimento in quanto è veramente uno strumento eccezionale e di facile utilizzo.
Write è addirittura dotato di una serie di ‘modelli’ fra cui scegliere per dare una veste più elegante al proprio libro, e una volta completati i contenuti è possibile inserire facilmente le informazioni mancanti e passare alla fase di pubblicazione direttamente dal sito. Inoltre, questo strumento permette di creare anche ebook a impaginazione ‘fissa’, adatti per esempio nei casi in cui siano presenti molte illustrazioni (per es. libri di ricette, libri per bambini, fumetti, ecc.).
Questo tipo di pubblicazione non prevede alcun costo per l’autore, a meno di non dover commissionare elementi come la copertina, la correzione e l’editing dei testi, o altro. In sostanza, oggi è possibile a chiunque scrivere e pubblicare il proprio libro direttamente online, senza preoccuparsi di formati, stili e aspetti tecnici.
Riutilizzare creativamente ed efficacemente gli stessi contenuti
In inglese viene definito ‘content repurposing‘, e consiste nell’individuare diverse destinazioni d’uso per gli stessi contenuti, ma senza produrre vere e proprie duplicazioni. Ciò si ottiene, per esempio, creando delle slide che riassumono i concetti di partenza (quelli sviluppati con l’eventuale mappa mentale), e pubblicandole su una piattaforma come SlideShare o altre simili, oppure trasformandole in un video su YouTube dopo aver salvato e importato le slide come immagini, associandovi una colonna sonora (il tutto facilmente realizzabile con lo strumento offerto dallo stesso YouTube). Il contenuto di un libro, inoltre, si può trasformare in audio, rendendolo fruibile anche a chi non ha il tempo di leggere, sotto forma di audio-libro o podcast.
La strategia di ‘content repurposing’ che preferisco, tuttavia, è quella che consiste nel ‘bloggare un libro‘. Te la spiego in poche, semplici parole: comincia con lo sviluppare un argomento come articolo del tuo blog (parlerò di quest’ultimo importante strumento più avanti). Non è importante che sia lunghissimo, 500 parole possono bastare, ma è fondamentale che sia strutturato, ovvero che contenga dei paragrafi ‘titolati’ e degli elenchi puntati o numerati. In seguito, utilizzerai questo canovaccio per sviluppare il contenuto del libro, trasformando i paragrafi titolati in capitoli e gli elenchi in paragrafi, espandendo eventualmente i concetti attraverso esempi e storie (lo storytelling è uno strumento molto potente, come saprai). L’articolo da cui parte lo sviluppo del libro diventerà, nello stesso tempo, una sorta di ‘teaser‘ con cui promuovere il titolo in seguito pubblicato, e ti darà il tempo di creare già una sua presenza sui motori di ricerca utile per il futuro del libro.
Creare un blog d’autore o dedicato al tema dei libri
L’importanza di avere un blog come autori l’avrai sicuramente già riconosciuta, ma voglio sottolinearne più che altro gli aspetti fondamentali e farti qualche esempio utile.
Prima di tutto, se intendi ‘farti un nome’ come autore è essenziale che tu abbia un sito (meglio ancora con blog annesso o anche solo il blog) associato a un nome di dominio che contenga il tuo nome o lo pseudonimo che utilizzi come autore. Anche se sono in pochi a confessarlo, ti voglio svelare un importante segreto associato a questa scelta: da un punto di vista SEO, ovvero di posizionamento sui motori di ricerca, associare un sito/blog con il proprio nome o pseudonimo permetterà di creare facilmente nel tempo dei link in ingresso efficaci (per esempio inclusi in interviste o recensioni) che a loro volta sono importantissimi per posizionarsi nei risultati di Google e altri motori, e nello stesso tempo ti permetterà di parlare di qualsiasi argomento all’interno del blog, in quanto la sua ‘autorevolezza’ è basata soprattutto sul nome, più che su un tema specifico.
Naturalmente puoi anche creare dei blog o dei siti dedicati a una serie (ne parlerò fra poco), ma ricorda che può essere utile solo se decidi di scrivere di argomenti totalmente diversi fra loro e non raggruppabili in un filo conduttore principale, e se quanto pubblicato in ognuna delle serie conti un numero abbastanza ampio di titoli.
Un altro aspetto importante associato alla scrittura di un blog è la possibilità di creare preventivamente un seguito di potenziali lettori e fans per il tuo o i tuoi libri. Chi si appassiona ai contenuti del tuo blog, nel momento in cui saprà che hai scritto un libro che tratta degli stessi argomenti si fionderà quasi sicuramente ad acquistarlo, perché nel frattempo hai creato un rapporto diretto e significativo fra te e il lettore, e molto probabilmente lo promuoverà col passa-parola.
Inoltre, se dichiari al pubblico del tuo blog che hai deciso di scrivere un libro e ti poni anche degli obiettivi concreti riguardo alla sua pubblicazione, ciò diventerà uno sprone per la sua realizzazione, in quanto ci hai ‘messo la faccia’, come si suol dire.
Un esempio di blog che ha decretato il successo di un libro scritto da un ‘autore indipendente’ è sicuramente quello da cui è nato il libro “Sulla strada giusta” di Francesco Grandis, in arte Wondering Wil. Se cerchi su Google il titolo del libro, infatti, vedrai comparire in cima ai risultati il blog stesso, sul quale Francesco ha raccontato nel tempo il suo ‘diario di viaggio’ alla ricerca di una dimensione ideale di vita, ispirando numerosi lettori che si sono ovviamente identificati e continuano a identificarsi con la ‘storia’, le sue sfide e le sue sfaccettature. Ho menzionato il blog e il libro di Francesco perché ho avuto modo di scambiare con lui qualche chiacchiera e perché ho ‘studiato’ il suo progetto e i relativi sviluppi proprio in un’ottica di analisi del fenomeno, anche sui social network dove è altrettanto presente attraverso una pagina dedicata su Facebook e i vari profili.
Pensare ‘in serie’ per pubblicare più titoli nel tempo
In precedenza ho detto che non si può vivere di sola scrittura, ma personalmente sto portando avanti un progetto destinato a dimostrare il contrario. Se la pubblicazione e/o auto-pubblicazione di qualche titolo, infatti, non può rappresentare l’unica forma di sostentamento per un autore, moltiplicare esponenzialmente le rendite da royalty con un numero sempre maggiore di titoli può creare quel meccanismo di rendite passive cui molti aspirano. Non solo, ho aiutato anche altre persone attraverso sessioni di consulenza e training/coaching a portare avanti un discorso editoriale basato sui meccanismi di cui sto per parlare.
Mi riferisco principalmente alla creazione di ‘serie’, che nel caso dei libri vengono tradizionalmente indicate come ‘collane’, ma il concetto si può anche ricollegare, per esempio, alle pubblicazioni ‘a fascicoli’ tipiche dell’edicola.
Quante pagine deve avere un libro (o quante parole?)
A questo punto, però, entra in gioco la fatidica domanda “ma quante pagine deve avere un libro o un ebook?” che vedo rivolgere spesso nelle discussioni e nei commenti online. Diciamo subito che, nel caso l’ebook risponda a una domanda specifica, qualche decina di pagine può anche essere sufficiente. Per fare un esempio pratico, l’ebook “Curarsi con acqua e limone” della collana “I Macro tascabili del benessere” conta, nella sua versione per Kindle, appena 24 pagine, e viene venduto a 3,45 Euro nel formato ebook e 5 euro nel formato cartaceo. Se si considerano le pagine ‘accessorie’ come il frontespizio, il sommario e i dati editoriali, le eventuali immagini a corredo (in questo caso poche) è facile capire come le pagine si riducano a una ventina.
Un altro esempio che vedo al momento di scrivere è l’ebook “Finisci ciò che cominci e smetti di rimandare a domani” pubblicato da Omnama Group (nota azienda spin-off italiano dell’altrettanto famosa MindValley, che distribuisce infoprodotti sul benessere psico-fisico e crescita personale). In questo caso l’ebook, che nel sottotitolo parla di ’10 consigli pratici’, è composto da sole 20 pagine (per capirci, l’equivalente di questo articolo), e nonostante una certa quantità di recensioni negative sembra vendere abbastanza.
L’altra domanda che sorge spontanea a questo punto è “ma quante parole occorrono per riempire una pagina di ebook?” e, per quanto non esista una risposta standardizzata, per approssimazione (e per esperienza) posso dire che in media si ottiene una pagina ogni duecento parole, quindi un articolo come questo, che conta circa oltre quattromila parole, da solo potrebbe dare vita a un ebook da almeno venti pagine come quello menzionato prima. Ti sembrano poche 20 pagine per un ebook? Beh, dipende. Prima per capire quante pagine deve avere un libro bisogna inquadrarlo dal punto di vista dell’argomento trattato, perché se devi spiegare ai tuoi lettori una tecnica che aiuta a smettere di mangiare merendine o togliersi altri vizi e puoi spiegarla in meno di dieci di pagine, è inutile che cerchi di ‘allungare il brodo’ per rendere più corposo il libro, rischiando di annoiare il lettore invece di andare dritto al punto e fargli risparmiare tempo prezioso. Se, inoltre, hai la decenza di vendere l’ebook a un solo euro (o i classici 99 centesimi) e magari farlo anche partecipare alla campagna Kindle Unlimited affinché lo possano leggere senza acquistarlo, dieci o venti pagine sono ancora più giustificate. Al limite, se proprio ti vergogni di quello che hai fatto, puoi sempre usare uno pseudonimo per l’autore di questo e di altri ebook simili, dopotutto.
L’esempio di cui sopra, il cui autore utilizza il nome di rosant e ha pubblicato svariati altri titoli su argomenti diversi (anche singoli racconti), non è isolato, in quanto si trova anche di peggio. Se cercate su Amazon il nome Tara Castelli Felice, per esempio, vi troverete di fronte a un numero smisurato di ebook che se da una parte hanno molte più pagine, dall’altra sono stati ‘riempiti’ con una serie di immagini spesso di scarsa qualità giusto per aumentare la paginazione, ma che all’atto pratico offrono molto meno delle quindici pagine dell’ebook menzionato in precedenza. Ci sono, inoltre, vari casi in cui a fronte di un esiguo numero di pagine l’autore ha imposto un prezzo ben più alto dell’euro usato nell’esempio precedente, come nel caso di un certo Alessandro Bruno, che ha pubblicato una serie di titoli che in alcuni casi contano quindici pagine ma costano oltre cinque euro e il cui contenuto lascia quantomeno a desiderare.
Progettare una ‘collana’
Gli esempi visti finora, tuttavia, si presentano spesso con una veste poco professionale e contenuti di scarsa qualità, ma è possibile ovviamente progettare e sviluppare una collana di ebook brevi intorno a un tema specifico, il che permetterà poi di attuare una strategia che spiegherò fra poco. Non mi riferisco a casi estremi come le “31 ricette di bevande analcoliche…” di Chef Kalin, che comunque rappresentano una delle metodologie di auto-pubblicazione seriale più note soprattutto all’estero. Piuttosto, a collane come quella che Roberta Ricci ha ideato sul benessere psico-fisico, sviluppando una serie di titoli interessanti e molto pratici, con paginazione diversa ma mai eccessiva, che sembra vendano discretamente anche perché l’argomento è come si suol dire ‘sempreverde’.
Le collane o meglio ancora le ‘serie’ hanno ragione di essere anche nel caso della narrativa, dove alcuni autori (come Stefano Vignali nella serie “A piccole dosi”) utilizzando alcuni ebook gratuiti come elemento ‘pilota’ per coinvolgere il pubblico facendolo magari affezionare al personaggio e spingendolo poi ad acquistare il seguito della storia. Come sempre la decisione di pubblicare un ebook gratuito per promuovere una serie, o piuttosto ridurne il prezzo ai classici 99 centesimi da ‘acquisto d’impulso’ spetta all’autore, ovvero a te.
Raccogliere più titoli in un libro
Ci sono anche casi in cui una serie di ebook viene poi utilizzata per assemblare un titolo ben più corposo (detto in gergo ‘boxset’, per simulare il tradiazionale ‘cofanetto’ o raccoglitore di più volumi) e ovviamente più costoso, o viceversa un titolo viene ‘smembrato’ per creare dei ‘fascicoli’ distribuiti gratuitamente o a prezzo ridotto.
La collana “Alla Scoperta dei Tarocchi” di Rebecca Walcott, per esempio, descrive singolarmente gli arcani maggiori dei tarocchi con una serie di ebook a prezzo ridotto, come ridotto è il prezzo dell’ebook “Leggere i Tarocchi” della stessa autrice. Successivamente alla pubblicazione dei titoli appena menzionati, seguiti da una trilogia (altra forma di pubblicazione molto interessante, come la ‘saga’ in narrativa) sui metodi di lettura tarologica, l’autrice ha pubblicato il volume “Tarocchi – Guida Completa” che raccoglie tutto quanto pubblicato in precedenza offrendolo come opera unica a prezzo ‘pieno’, sia in formato ebook sia cartaceo, menzionando ovviamente la cosa nella sinossi. L’autrice, inoltre, promuove i suoi servizi di analisi tarologica professionale attraverso queste pubblicazioni, facendo riferimento al suo sito tanto nella sinossi quanto, come strategia aggiuntiva, utilizzandolo come nome per l’editore.
Non trascurare nessun elemento nella pubblicazione
Quanto ho appena menzionato riguardo al nome dell’editore, ovvero la possibilità di utilizzarlo per pubblicizzare un eventuale sito o blog, ci porta al discorso dei dati associato al libro/ebook al momento della pubblicazione, o per essere più precisi all’importanza di curare in modo meticoloso questi aspetti dedicandogli la stessa cura riservata ai contenuti, se non addirittura maggiore.
Il titolo (con eventuale sotto-titolo o ‘tagline’), la copertina e la sinossi di un libro rappresentano quella che viene definita la ‘prima impressione’, e rientrano quindi in quegli aspetti decisivi per catturare l’attenzione del potenziale lettore e spingerlo all’acquisto, validi tanto nelle librerie tradizionali quanto in quelle virtuali.
Altrettanto importante è la parte iniziale del libro, che in molti casi viene inclusa nel ‘saggio di prova’ che Amazon e altre piattaforme consentono di scaricare prima di decidere l’acquisto.
Se l’incipit del libro è, in fondo, necessariamente farina del tuo sacco (a meno che tu non ti serva di un ghost writer o di un editor esperto per le revisioni), elementi come il titolo, la copertina e la sinossi potrebbero non essere tanto facili da realizzare con la necessaria efficacia. Dovrai quindi decidere se un investimento per un’eventuale formazione, consulenza o servizio è in questo caso giustificato, ma tieni bene a mente quanto saranno determinanti questi elementi, prima di decidere che non ne vale la pena.
Tanto nella parte iniziale quanto nella sinossi, infine, può essere di grande efficacia riportare dei ‘testimonial’, ricavandoli dalle migliori recensioni ottenute o da altri messaggi o commenti sul sito/blog da parte dei lettori o stralci di recensioni vere e proprie pubblicate magari su altri siti o blog.
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